Condivisione solidale della Parola di Dio nella Solennità dell’Annunciazione del Signore alla B.V. Maria (Is 7, 10-14; 8,10c; Sal 39/40; Eb 10, 4-10; Lc 1, 26-38). Una sintesi per il mio vivere cristiano – N. 8
Il 25 marzo celebro con tutta la mia Chiesa la Solennità dell’Annunciazione del Signore alla Beata Vergine dall’Arcangelo Gabriele (Lc 1, 26-38). E’ una festa mariana di cui contenuto non è Maria, ma il Figlio di Dio, suo figlio, Gesù Nazareno, il Cristo – Re-Messia, mio Redentore e Salvatore.
Il Messaggio dell’Arcangelo Gabriele alla giovanissima Vergine Maria è una proposta divina singolarissima. Alla giovane promessa sposa di Giuseppe, il Falegname di Nazaret, viene annunciata la grazia e la proposta di concepire un figlio, il Figlio della promessa arcana di Dio al suo Popolo eletto , il quale lo salverà dai suoi peccati e lo redimerà in quanto Cristo, l’Emanuele “Dio con noi” (cfr. Is 8, 10).
Il gioioso saluto dell’Arcangelo mi dice tutto: “Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te” (Lc 1, 28). Sentirsi la prediletta di Dio è per lei motivo di grande gioia, ma è anche un “imbarazzo“, scrive Carlo Maria Martin, in Itinerario di preghiera con l’evangelista Luca (Figlie di San Paolo, Milano , 1981),p. 39. Maria non nasconde l’imbarazzo : “A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo” (Lc 1, 29). L’imbarazzo di Maria non sfugge all’ Arcangelo che se ne accorge e, perciò, tranquillizza Maria: ” Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio” (Lc 1, 30).
Tranquillizzata, la giovanissima Maria sentirà aumentare la sua gioia ed altrettanto il suo imbarazzo per le parole successive dell’Arcangelo che rivelano a Maria la singolare proposta di Dio che sarà il privilegio unico che Dio abbia mai concesso ad una donna (né ad un uomo), in tutta la Storia dell’Umanità, essere colei con cui realizzare quella promessa arcana secondo cui una “Vergine, figlia di Sion” avrebbe concepito e partorito un figlio: il Figlio di Dio. Proprio su di lei cade la scelta divina, mentre si prepara a consumare un giorno prossimo il suo matrimonio legale con Giuseppe!
Ecco che l’Arcangelo le annuncia il segreto di Dio, segreto che Maria custodirà in silenzio nel suo cuore: “Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo, il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre, e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine“(Lc 1, 30-33).
Benedetto XVI meditando sulla denominazione “figlia di Sion” va oltre affermando in più che lei è “l’Israele” stesso: ” Nel saluto dell’angelo compare il motivo portante con cui Luca presenta in genere la figura di Maria: è lei,in persona, la vera ‘Sion’, alla quale si sono dirette le speranze in tutti i frangenti rovinosi della storia. E’ lei il vero Israele, nel quale si uniscono inseparabilmente antica e nuova alleanza, Israele e Chiesa. E’ lei il ‘popolo di Dio’, che porta frutto per la potenza di grazia di Dio” (Joseph Ratzinger – B. XVI, 365 giorni con il Papa: Collaboratori della verità, San Paolo, Cinesello Balsano (Milano), 2006, p. 132).
“Piena di grazia“, sì. Ma “grazia” per Maria non significa passività. Maria è intraprendente, cerca spiegazioni e ragioni delle cose, interroga per sapere di più sul segreto che terrà nel suo cuore. Si chiede come si può concepire un figlio senza rapporti coniugali e senza un contributo del seme maschile: “Non conosco uomo“(Lc 1, 34)! Il segreto svelato a Maria viene bene spiegato dall’Arcangelo: “Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio (…). Nulla è impossibile a Dio” (Lc 1,35.37). Maria rimarrà Vergine per sempre: prima, durante e dopo…
E’solo dopo aver colto la spiegazione dell’Arcangelo che Maria dà la sua risposta libera alla proposta dell’Arcangelo e aderisce pienamente al Progetto di Dio, dicendo di “Sì“, il suo “Fiat“: “Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto” (Lc 1, 38). Questa è l’adesione libera di Maria al Piano Salvifico di Dio per l’Umanità intera. La risposta di Maria permette di compiersi realmente la promessa arcana di Dio. Il “Sì” di Maria cambia la sua storia personale e la Storia dell’Umanità; permette a Dio di dare inizio al realizzarsi del primo Mistero della mia Fede, il Mistero dell’Incarnazione, la Venuta del Verbo Eterno del Padre nella Storia, mediante lo Spirito Santo.
Con il suo “Fiat“, spiega il Cardinale Anglo Comastri, Maria si consegna a Dio per servirLo: “L’eccomi di Maria è totalmente leale, senza pieghe. E’ un eccomi limpido: Maria si consegna… Del resto aveva detto: ‘Eccomi sono la serva..’. Chi accoglie Dio nel cuore, chi si apre al Signore, sente bruciare dentro di sé il fuoco della carità” (Card. Angelo Comastri, Commento, in Messalino quotidiano, Febbraio-;Marzo-Aprile 2025, Fondazione OasiApp, Teramo, p.399)
San Giovanni Paolo II mette in risalto tale libertà nella risposta della giovanissima Maria all’Angelo:
“Con la sua risposta di fede, Maria esprime la sua libera volontà e quindi la totale partecipazione del ‘io’ personale e femminile all’evento dell’incarnazione. Con il suo fiat, Maria diventa il soggetto autentico dell’unione con Dio.“: “Par sa réponse de foi, Marie exprime sa libre volonté, et donc l’entière participation du ‘moi’ personnel et féminin à l’événement de l’incarnation. Par son fiat, Marie devient le sujet authentique de l’union à Dieu” (Saint Jean-Pal II, Une pensée par jour, Médiaspaul, Montréal (Canada), 2009, p. 11).
L’imbarazzo del Segreto da tenere custodito non altera in Maria il suo impegno a collaborare con gioia al Progetto dell’Amore di Dio per l’Umanità da salvare. Il cardinale Martini di scrivere in proposito: “Dopo l’annuncio dell’angelo, Maria è una persona alla quale è stato consegnato un grande segreto che cambia la sua vita, che coinvolge profondamente, che la porterà a vivere un ‘esperienza del tutto diversa da quella da lei immaginata. Porta nel cuore questo segreto e non può spiegarlo a nessuno. E’ certamente un segreto di gioia che la potrebbe riempire di letizia, tuttavia è anche imbarazzante e doloroso” ( C. M. Martini, Itinerario di preghiera con l’evangelista Luca, Figlie di San Paolo, Milano, 2004, p.40).
Maria Serva del Signore entra nella schiera dei Servi di Dio, cioè i”grandi della Fede d’Israele“, gli “obbedienti” a Dio come Abramo, Mosè, Samuele, Davide… e quanti altri… Rimarrà fedele alla sua risposta, alla sua disponibilità , alla parola data…
Per questo, “la tradizione della Chiesa è unanime nel riconoscere nell’annuncio dell’angelo a Maria, e nella sua docile accoglienza , l’inizio della storia della definitiva ed eterna alleanza in quanto momento in cui ‘il Verbo si fece carne’. L’Eterno attraversa lo soglie del tempo e si fa storia. La missione di Gesù comincia già nel grembo della madre, come testimonia il vangelo della Visitazione in cui il bambino nel grembo di Elisabetta , la cugina di Maria, sussulta di gioia e la stessa Maria si lancia nel canto del Magnificat, che è un canto di vittoria” (Cfr. Wikipidia: 8.12.2024, ore 10.53, consultata, il 24.03.2025, ore 17.00).
E’ da dire che “il distacco del cristianesimo dalle altre religioni avviene infatti proprio nel mistero dell’Incarnazione: in nessun altro …è concepito un Dio che assume in sé la natura umana e la fa propria, on l’unica differenza della assenza di ogni forma di peccato. (…). Il cristianesimo non è la religione dei pensieri, ma delle scelte di vita che determinano cambiamenti nella dimensione sia della mentalità che della conduzione materiale dell’esistenza” (cfr. Wikipidia: 8.12.2024… cit. supra).
Riguardo la collocazione della Solennità liturgica nella data del 25 marzo ci sono interessanti elementi storci, ma per la mia presente meditazione, ritengo solo questo: “Come ogni data relativa agli eventi dell’infanzia di Gesù, anche quella del 25 marzo per l’Annunciazione è stata stabilita in riferimento a quella del Natale, e quindi, come questa, è stata indicata solamente dalla tradizione della Chiesa, mancando al riguardo riferimenti precisi nei Vangeli. Quale momento del concepimento, l’Annunciazione è stata collocata nel giorno al 9° mese prima del Natale, e questo avvenne presto dopo l’istituzione della festa del Natale e la sua definitiva collocazione al 25 dicembre, attestata in Occidente già nella prima metà del IV secolo d. C.(cfr. la Deposito Martyrum, collocabile al 336) e in Oriente alla fine dello stesso secolo, senza dimenticare che della nascita di Gesù al 25 dicembre abbiamo un’attestazione scritta nella Chiesa romana già nel 203,m anno in cui risale il Commentario su Daniele da parte di Ippolito di Roma” (cfr. Wikipidia: 8.12.2024 … cit. supra).
Nell’ambito della “liturgia cattolica“, per il suo contenuto, “la ricorrenza dell’Annunciazione è una solennità ed è una delle Feste del Signore (e non della Beata Vergine Maria)(cfr. Wikipidia: 8.12.2024… cit. supra).
Nella e come preghiera, “forse nessun altro passo biblico o altra verità teologica ha trovato tanta eco nella tradizione di preghiera del popolo cristiano, almeno nella sua componente cattolica. Il dialogo e la storia dell’Annunciazione costituiscono l’inizio e il motivo di fondo dell’Ave Maria, da quasi un millennio tanto diffusa nel cristianesimo cattolico quanto lo stesso Padre nostro.
L’Annunciazione è anche il primo dei 20 misteri che costituiscono la preghiera del Rosario, nel quale sono meditati, attraverso la preghiera alla SS. Madre, i Misteri della vita di Gesù Cristo, principalmente, e della stessa Maria, a cominciare, appunto, dall’Annunciazione.
L’Annunciazione costituisce invece completamente da sé la preghiera dell’Angelus, tradizionalmente recitata allo scoccare del mezzogiorno, ormai assunta a forma di preghiera pubblica dagli stessi Pontefici la domenica mattina in Piazza San Pietro a Roma, preceduta da brevi meditazioni sui fatti di cronaca e vita contemporanea” (cfr. Wikipidia: 8.12.24… cit. supra) (cfr. Wikipidia: 8.12.2024… cit. supra).
L’Annunciazione è dunque la porta d’ingresso a tutti gli altri Misteri che prego nel Santo Rosario come ribadisce San Giovanni Paolo II:
” Il primo ciclo, quello dei ‘misteri gaudiosi’, è effettivamente caratterizzato dalla gioia che irradia dall’evento dell’Incarnazione. Ciò è evidente fin dall’Annunciazione, dove il saluto di Gabriele alla Vergine di Nazareth si riallaccia all’invito alla gioia messianica: « Rallegrati, Maria ». A questo annuncio approda tutta la storia della salvezza, anzi, in certo modo, la storia stessa del mondo. Se infatti il disegno del Padre è di ricapitolare in Cristo tutte le cose (cfr Ef 1, 10), è l’intero universo che in qualche modo è raggiunto dal divino favore con cui il Padre si china su Maria per renderla Madre del suo Figlio. A sua volta, tutta l’umanità è come racchiusa nel fiat con cui Ella prontamente corrisponde alla volontà di Dio” (S. Giovanni Paolo II, Lettera apostolica ‘Rosarium Virginis Mariae (16.10.2002), n. 20).
Alcune persone riconosciute “spirituali” portano la mia mente sulla ricchezza della preghiera popolare detta “Ave Maria.
Suor Jeanne d’Arc in Pregare con il Vangelo , Figlie di San Paolo, Milano, 1998, scrive e ricorda: “L’Ave, Maria è composta da due parti distinte: – La prima è il testo evangelico: il saluto dell’angelo a Maria, seguito dal saluto di Elisabetta. Benedizione, acclamazione, elogio, contemplazione: ‘Ave, Maria, piena di grazia; il Signore è con te. Tu sei benedetta fra le donne, e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù.’ – La seconda parte è una preghiera di domanda rivolta a Maria dal Cristiano. Nel modo abituale di recitarla c’è la risposta del popolo alla lode rivolta a Maria nella prima parte: Santa Maria, madre di Dio, prega per noi peccatori, adesso e nell’ora della nostra morte (pp. 41-42).
Clément Marot inserisce avverbi rinforzativi nel contenuto di questa preghiera mariana popolare e scrive:
“Rallegrati, Vergine Maria, Piena di grazia abbondantemente: Il Signore che, tutta signoria, È con te divinamente. Benedetta, certo, sei tra Quelle sotto il firmamento, Perché il frutto che è nel tuo ventre È benedetto eternamente“:
“Réjouis-toi, Vierge Marie, Pleine de grâce abondamment: Le Seigneur qui, toute seigneurie, Est ave toi divinement. Bénie, certes, tu es entre Celles dessous le firmament, Car le fruit qui est en ton ventre Est béni éternellement“(Clément Marot, La Salutation angélique, in Une année avec les maîtres spirituels chrétiens, Une pensée par jour pour mieux vivre, Presse de la Renaissance, Paris, 2010, p. 88).
A M E N
Sac. Faustin K. Mundendi
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