Condivisione solidale della Parola di Dio nella Solennità di San Giuseppe, Sposo della B.V. Maria (2 Sam 7, 4-5a.12-14a.16; Sal 88(89); Rm 4,13.16-18.22; Mt, 16, 18-21.24a). Una sintesi per il mio vivere cristiano -N. 6

Alcuni anni fa passavo uno o due mesi l’estate in Svizzera. E spesso ero in colloquio spirituale (fuori dalla confessione sacramentale) con una signora “diversamente giovane”: aveva oltre 80 anni. Era stanca di vivere. Tutte le volle mi poneva due domande a cui davo le stesse risposte con ampie spiegazioni. La prima domanda era: “Mi permette di farmi fare una punturina? (Intendeva dire . eutanasia). A questa domanda rispondevo di “no”, con spiegazioni. La seconda domanda era: “Posso chiedere a Dio di morire?“. A questa ultima domanda rispondevo di “sì”, con spiegazioni. Le dicevo fra altro che la morte era una realtà umana che per noi cristiani è stata redenta dal Nostro Signore Gesù Cristo, Morto e Risorto per la Nostra Salvezza. E aggiungevo: “Sì, ma senza imporre la tua volontà a Dio, abbandonandoti alla Sua Volontà e chiedendo per questo l’intercessione di San Giuseppe, Patrono della buona morte, e non solo…”. Non so ciò che è diventata quella signora perché è da tanti anni che non ci sono più tornato!

Sono tante cose che potrei scrivere su San Giuseppe. Ma mi limito al sunto ufficiale che ne dà la Madre Chiesa Cattolica Romana nel Messale liturgico romano (p. 543). Qui leggo fra altro che “questa celebrazione ha profonde radici bibliche; Giuseppe è l’ultimo patriarca che riceve le comunicazioni del Signore attraverso l’umile via dei sogni. Come l’antico Giuseppe, è l’uomo giusto e fedele (Mt 1,19) che Dio ha posto a custode della sua casa. Egli collega Gesù, re messianico, alla discendenza di Davide. Sposo di Maria e padre putativo, guida la Sacra Famiglia nella fuga e nel ritorno dall’Egitto, rifacendo il cammino dell’Esodo. Pio IX lo ha dichiarato patrono della Chiesa universale (nel 1870) e Giovanni XXIII ha inserito il suo nome nel Canone romano. (Mess. Rom.)“.

Il Messale indica anche che San Giuseppe è Patrono di ” Padri, Carpentieri, Lavoratori, Moribondi, Economi,( e) Procuratori Legali”. Dice che nell’etimologia Giuseppe, dall’ebraico , vuole dire “aggiunto (in famiglia)” e che il suo emblema è il “Giglio.

Per il significato e il valore globale di questa grande Festa, il Messale romano cita la sua fonte autorevole storicamente, il Martirologio Romano che indica San Giuseppe: “Uomo giusto, nato dalla stirpe di Davide, fece da padre al Figlio di Dio Gesù Cristo, che volle essere chiamato figlio di Giuseppe ed essergli sottomesso come un figlio al padre. La Chiesa con speciale onore lo venera come patrono, posto dal Signore a custodia della sua famiglia”.

E’ uomo giusto, ma anche uomo di grandissima fede, semplice, umile (cfr. Mt 13, 55), timorato di Dio e obbediente a Dio (cfr Mt 1, 24). E’ discendente legale di Davide (cfr. 2 Sam7, 12), ma anche discendente dalla Fede di Abramo (cfr. Rm4,18-20).

Rivisitando la Lettera apostolica Patris Corde di Papa Francesco dell’8 dicembre 2020 in occasione del 150° anniversario della dichiarazione di San Giuseppe quale patrono della Chiesa universale, colgo due dimensioni importanti su cui vorrei meditare tanto ma che mi limito a ricordare al mio cuore e alla mia mente: 1°) il patrimonio del Magistero pontificio su San Giuseppe e 2°) i titoli attribuiti a San Giuseppe e istruiti dal Santo Padre Francesco in Patris Corde.

1) Patris Corde riporta alla mia memoria l’eredità dell’Insegnamento papale su San Giuseppe nella storia della Chiesa. Scrive il Santo Padre in proposito ricordandomelo: ” Dopo Maria, Madre di Dio, nessun Santo occupa tanto spazio nel Magistero pontificio quanto Giuseppe, suo sposo. I miei Predecessori hanno approfondito il messaggio racchiuso nei pochi dati tramandati dai Vangeli per evidenziare maggiormente il suo ruolo centrale nella storia della salvezza: il Beato Pio IX lo ha dichiarato «Patrono della Chiesa Cattolica», il Venerabile Pio XII lo ha presentato quale “Patrono dei lavoratori” e San Giovanni Paolo II come «Custode del Redentore». Il popolo lo invoca come «patrono della buona morte»” (Papa Francesco, Patris Corde, Figlie di San Paolo, Milano, 2020, pp. 4-5). Pio IX l’ha dichiarato in Quemadomodum, il 8 dicembre 1870, Pio XII nel Discorso agli ACLI in occasione della Solennità di Giuseppe Artigiano il 1 maggio 1955, San Giovanni Paolo II nell’Esortazione apostolica Redemptoris custos del 15 agosto 1989. L’indicazione “Patrono della buona morte” è nel Catechismo della Chiesa Cattolica, n. 1014. A questi riferimenti aggiungo anche, fuori da Patris Corde, il fatto il Papa Leone XIII, “eletto Papa il 22 febbraio 1878, già nella prima Allocuzione al Colleggio dei Cardinali (28 marzo 1878), poneva il suo pontificato sotto  ‘la potentissima protezione di San Giuseppe, celeste patrono della Chiesa. E, nella Lettera apostolicaMilitans Iesu Chriusti Ecclesia (12 marzo 1881), egli affidava a San Giuseppe il Giubileo straordinario da iniziarsi proprio il giorno della sua festa; – San Paolo VI nel suo Discorso a Nazareth nel 1964, istruiva su tre cose che San Giuseppe nella sua convivenza trentennale con Maria e Gesù ci insegna: il silenzio, la comunione di amore, il lavoro; – San Giovanni XXIII affidava il Concilio Vaticano II a San Giuseppe.

2) I titoli attribuiti a San Giuseppe in Patris Cordein modo sommario , –  ma che posso meditare sulle pagine della Lettera papale nell’edizione delle Figlie di San Paolo sopraindicate –  sono: “Padre amato” (cfr. pp. 6-8), “Padre nella tenerezza” (cfr. pp. 8-11); “Padre nell’obbedienza” (cfr. pp. 11-14); “Padre nell’accoglienza” (cfr. pp. 14-17), “Padre del coraggio creativo” (cfr. 17-21), “Padre lavoratore” (cfr. pp. 21-23), “Padre nell’ombra” (cfr. pp.23-26). Questi titoli hanno dei contenuti molto profondi e ricchi che ritrovo nelle pagine riferite che mi aiutano a meditarli.

Oltre a Patris Cordealcuni brevi testi dei pontefici mi offrono modo di riflettere e di pregare in questa Solennità di San Giuseppe, Partono dei PapàIn seguito alcuni testi sintetici che mi ci portano.

“San Giuseppe è il modello degli umili (…). È prova che, per essere buoni e autentici discepoli di Cristo, non è necessario fare grandi cose, ma è sufficiente possedere virtù comuni, umane, semplici, ma vere e autentiche” (San Giovanni Paolo):

Saint Joseph est le modèle des humbles (…). Il est preuve que, pour être de bons et authentiques disciples du Christ, il n’est pas besoin de grandes choses, il faut seulement des vertus communes, humaines, simples , mais vraies et authentiques” (Saint Jean-Paul II, Une pensée par jour, Médiaspaul, Montréal (Canada), 2006, p. 29).

“La fede semplice dell’uomo semplice merita tutto il rispetto e la venerazione del predicatore, che non ha alcun diritto di contrapporre la sua superiorità intellettuale a un tal genere di fede, che , all’occorrenza, come semplice intuizione della totalità, coglie il nocciolo delle cose in modo più netto e puntuale di quanto faccia una riflessione articolata in più passaggi e che percorra tante singole parziali evidenze” (Joseph Ratzinger – B. XVI, 365 giorni con il Papa: Collaboratori della verità, San Paolo, Cinisello Balsamo (Milano), 2006, p.124).

Preghiere sintetiche per l’intercessione di San Giuseppe mi sono molto utili. Eccone alcune.

Salve, custode del Redentore

e sposo della Vergine Maria.

A te Dio affidò il suo Figlio;

in te Maria ripose la sua fiducia;

con te Cristo diventò uomo.

O Beato Giuseppe, mostrati padre anche per noi,

e guidaci nel cannino della vita.

Ottienici grazia, misericordia e coraggio,

e difendici da ogni male. Amen.

(Papa Francesco, in Patris Corde, op. cit., p. 39).

Glorioso Patriarca San Giuseppe

il cui potere sa rendere possibili

le cose impossibili,

vieni in mio aiuto in questi momenti di angoscia e difficoltà.

Prendi sotto la tua protezione le situazioni tanti gravi 

e difficili che ti affido,

affinché abbiano una felice soluzione.

Mio amato Padre, tutta la mia fiducia è riposta in te.

Che non si dica che ti abbia invocato invano e,

poiché tu puoi tutto presso Gesù e Maria.

(Papa Francesco, in Patris Corde, op.cit., p. 39).

Per la buona morte

Gesù, Giuseppe e Maria,

vi dono il cuore e l’anima mia.

Gesù, Giuseppe e Maria,

assistetemi nella mia agonia.

Gesù, Giuseppe e Maria,

spiri in pace con voi l’anima mia.

Cfr. Patris Corde, op. cit., p. 41).

Per gli agonizzanti

San Giuseppe, padre putativo di Gesù Cristo

e vero sposo della Vergine Maria,

prega per noi e per gli agonizzanti 

di questo giorno (o di questa notte).

(Cfr. Patris Corde, op. cit., p. 41).

(Preghiera di San Giovanni PaoloII…)

Guida, O Cristo, nella verità i padri e le madri di famiglia:

spronati e fortificati dalla grazia sacramentale del matrimonio

e consapevoli di essere sulla terra il segno visibile

del tuo indefettibile amore per la Chiesa (…).

Guida, o Cristo, nella verità i giovaniche non si lascino 

attrarre dai nuovi idoli, quali il consumismo a oltranza,

il benessere a ogni costo, il permissivismo morale, 

la violenza protestataria, ma vivano con gioia il tuo messaggio,

che è il messaggio delle Beatitudini (…).

Guida, o Cristo, nella verità tutti i fedeli:

che la fede cristiana animi tutta la loro vita e

li faccia diventare, di fronte al mondo, 

coraggiosi testimoni della tua missione di 

salvezza, lieti di essere figli di Dio e fratelli,

con te, di tutti gli uomini!

Guidaci, o Cristo, nella verità! Sempre!

(San Giovanni Paolo II ( Un anno con); 

Meditazioni e preghiere per 365 giorni,

Libreria Editrice Vaticana,

Città del Vaticano, 2006, p. 87).

Faccio tantissimi auguri ai papà, lieto di essere in questa Parrocchia di cui Patroni sono gli Sposi della Santa Famiglia di Nazareth.

Sac. Faustin Kankanga Mundendi